L'ARCHIVIO
PALUMBO
Le immagini che parlano al cuore. Un patrimonio di grande valore antropologico, storico e sociologico.
L’archivio delle immagini di Giuseppe Palumbo consiste in oltre 1700 fotografie da lui realizzate. Gran parte delle lastre originali sono state donate al Museo Sigismondo Castromediano altre sono in possesso della figlia dell’autore.
L’importanza dell’archivio di Giuseppe Palumbo risiede non solo nell’alto valore antropologico, storico e sociologico ma anche in quello artistico. Tutto il lavoro documentaristico di Palumbo è da considerarsi come un’unica opera portata avanti con metodo e costanza nel tempo attraverso l’utilizzo e la sperimentazione del linguaggio fotografico. Le immagini di Palumbo quindi parlano agli occhi, per la componente estetica, alla quale fin da giovane dette particolare spazio, all’intelletto di chi vuole riflettere e conoscere il proprio territorio, ma anche al cuore, per l’amore con cui lo ha raccontato per i suoi successori.
Il lavoro complessivo del Palumbo permette di sviluppare diverse riflessioni. Da una parte c’è la possibilità di apprezzare il suo lavoro come fotografo del territorio, delle persone che lo abitano, dei monumenti presenti, dei sui prodotti naturali e artigianali. Dall’altra parte, si può provare a riscoprire, riprodurre e interpretare in chiave attuale le sue diversificate ricerche. A tal fine il corpus delle sue foto può essere visto non solo come punto di partenza per possibili rielaborazioni, ma si pone al centro di un flusso di narrazioni e differenti azioni progettuali. Malì Ghetonìa, Grande Vicinato è il nome della rete di biblioteche che il comune di Corigliano d’Otranto, insieme ad altri nove comuni della Grecìa Salentina, hanno immaginato per il bando della Regione Puglia sulle biblioteche di comunità, ora in fase di realizzazione. Un progetto ambizioso che punta sulla condivisione di relazioni e servizi tra i piccoli borghi che aderiscono alla rete.
In quest’ottica, è stata pensata una caratterizzazione bibliografica per ciascuna biblioteca (soprattutto in vista delle nuove acquisizioni di libri), tenendo conto delle peculiarità territoriali, così come dei percorsi culturali avviati in ciascun paese. A Corigliano d’Otranto, considerati i progetti culturali attivati negli anni precedenti, così come la particolare presenza di motti epigrafici e filosofici sulle pietre all’ingresso delle case del centro storico, è presente una sezione di filosofia, mentre l’intero piano ammezzato della torre di San Michele ospita la sezione bambini/ragazzi, con nuovi arredi, tappeti colorati, giochi.
La biblioteca di Corigliano d’Otranto, al momento, è chiusa per l’allestimento delle nuove attrezzature e la catalogazione dei nuovi arrivi.